domenica 6 dicembre 2015

Almeno una volta, qualcuno di voi avrà sicuramente visto qualche volta una delle attiviste del movimento femminista, nato in Ucraina, noto come “Femen”. D’altronde, le attiviste, godono di una discreta visibilità mediatica siccome mostrano il proprio corpo nudo sopra la quale scrivono frasi provocatorie, chi potrebbe ignorarle ? Così facendo, scandalizzano certe persone e, allo stesso tempo, vengono elogiate da altri, creano un effetto a catena, permettendo di evitare l’indifferenza delle persone ed avere il proprio spazio sugli schermi dei Mass media.  Molti si chiedono che fine abbiano fatto le combattive femministe degli anni ’60,’70 ed ’80. Qualcuno potrebbe sostenere che le eredi del femminismo siano, effettivamente, le Femen che s’impongono esattamente come le altre attiviste militanti; Non giungono a nessun compromesso, i loro diritti devono essere elargiti e gli abusi devono sparire ed esser condannati. Poniamoci questa domanda: Le Femen possono esser realmente considerate femministe ? Prima di rispondere dovremmo capire cosa significhi femminismo.


Il femminismo è per definizione un orientamento votato a portare uguaglianza sul piano sociale, politico e giuridico tra donna e uomo quindi l’obbiettivo è una bilancia con i piatti allineati. Molte persone non credono che la teoria sia questa ma vi assicuro che se aprite un qualsiasi dizionario ( di questi ultimi anni ) troverete questa definizione, allora perché femminismo induce immagini diverse da quelle di un futuro armonico e condiviso ?  Siccome le teorie del femminismo erano molte, tra queste, sorse una sorta di radicalizzazione come le radical lesbians; ripudiavano l’uomo a tal punto da ritenerlo inferiore ad una donna, sbilanciando così il progetto originario dell’equità. Questo frangente era minoritario ma colpì così tanto da mutare totalmente il significato della parola femminismo nell’immaginario collettivo. Femminismo diventò sinonimo di “prevaricazione dell’uomo”, una concezione che si è trasmessa fino a questi anni del XXI secolo. Volete verificare ? Chiedete ad una qualsiasi ragazza cosa ne pensa del femminismo.


Dunque tornando alle ragazze che usano il proprio corpo come strumento per la lotta dei diritti chiediamoci è una strategia efficace ? In linea con i princìpi del femminismo ? La risposta, preferirei non essere io a darla ( E non perché io sia un maschio )ma vi riporterò di seguito l’idea che io mi sono fatto di queste donne. Manifestare mostrando il proprio petto non è esattamente producente. Se per esempio, un disegno di legge per la reintroduzione del divieto all’aborto sta per esser passato alla camera dei deputati, qualora irrompesse una ragazza nuda urlando improperi qua e là, non credo che questo contribuirà a far cambiar idea ai politici presenti nella stanza. Inoltre, non è da escludere che se queste attiviste siano così popolari sia per via della propria nudità anziché per i messaggi espressi. Tuttavia il coraggio di queste attiviste è ammirabile. Per certi versi, ricordano, nello spirito, la determinazione combattiva delle suffragette dell’Inghilterra. Anche quest’ultime erano fonte di “vergogna” per i cittadini appena usciti dall’età vittoriana eppure in quest’epoca non possiamo non vederle come eroine che sfidarono una società opprimente ed ingiusta. La loro causa era nobile e i loro mezzi erano legittimi. Le femen potrebbero essere le suffragette di questo secolo, se non notate alcuna somiglianza è perché i tempi sono cambiati e così anche i sistemi di comunicazione. Ora molti di voi potranno guardare con diffidenza queste attiviste ma vi invito a sentire cosa hanno da dire, per cosa si battono, perché hanno scelto di farlo in quel modo e cosa si aspettano dal futuro. Io non voglio esser malvisto dai posteri per essere stato poco lungimirante, non voglio fare l’inglese vittoriano benpensante. La domanda che vi pongo è questa: E voi come vorrete esser visti ?

giovedì 3 dicembre 2015

A tutti quanti voi consiglio un film che fa riflettere molto sul rapporto tra le religioni e la scienza. Il film in questione è Agorà, un film storico ambientato in Alessandria in Egitto nel 415 d.C. che ha come protagonisti due personaggi Ipazia, la filosofa, e Davo, lo schiavo. La prima è una filosofa realmente esistita che nel film ( Attenzione: Spoiler ) riesce a formulare i principi della prima legge di Keplero. Nella realtà non formulò quegli esatti principi comunque, è vero che la filosofa aveva avuto una grande intuizione "scientifica" per la sua epoca nell'ambito dell'Astronomia. Davo, invece, è un personaggio fittizio ed è anch'esso una figura davvero curiosa per ragioni diverse: Ipazia rappresenta la scienza e la razionalità, Davo, pur essendo intelligente ( dimostra infatti di comprendere gli insegnamenti della filosofa di Ipazia ) è essenzialmente il lato passionale ed impulsivo di tutti noi. Questo film è molto interessante, sopratutto se interpretato in base agli eventi di questi giorni. Il film come messaggio esprime un chiaro monito: Un invito al rispetto e alla convivenza perché se soltanto con la nostra razionalità potessimo ascendere e vedere la terra dallo spazio, ci renderemmo conto che alla fine litighiamo per cose futili invece che cooperare.


https://www.youtube.com/watch?v=A5-DyM749Bo.

mercoledì 2 dicembre 2015

Togliere il velo ad una ragazza musulmana, strappandoglielo di dosso ed imponendole di essere libera dalle oppressioni maschili della cultura araba è analogo a togliere ad una ragazza occidentale il rasoio per depilarsi e impedirle di andare dall'estetista dicendogli di essere libera dallo sciovinismo maschilista della cultura occidentale. Se vogliamo fraternizzare realmente con i musulmani dobbiamo smettere di farci interpreti delle loro intenzioni.